Saturday, October 14, 2006

Il Diavolo veste Prada

Premesso che:
1)
Meryl Streep è meravigliosa;
2) La questione delle trasposizioni da libro a film è vecchia quanto quella dell’uovo e della gallina (ed ancora senza soluzione);
permettete un paio di considerazioni sulla
pellicola di David Frankel da parte di chi ha letto e apprezzato il testo di Lauren Weisberger .

Il romanzo
Il diavolo veste Prada è un gradevolissimo racconto su una giovane che entra a far parte di un mondo che non le appartiene (quello della moda) e dove ognuno è nemico dell’altro (come in gran parte dei posti di lavoro dove vale il detto mors tua vita mea).
La versione cinematografica è una leggerissima commedia dove, a dire la verità, il sarcastico realismo “griffato” con i quali si trattavano i rapporti di lavoro è stato “dolcificato” a favore di un divertito viaggio nell’universo della moda. Senza addentrarsi troppo nelle differenze tra libro e film, il confronto tra la Miranda cartacea e quella in pellicola va decisamente a favore della prima. Non tanto per la recitazione dell’attrice (a mio dire spettacolare nel ruolo, perfetta dal capello alla scarpa), ma piuttosto per una questione di sceneggiatura.
Nel film Miranda, il temutissimo boss, diventa inspiegabilmente un essere umano. Certo, ancora da biasimare, ma con alcuni seppur piccoli tratti che potrebbero rendercela più umana, quando in realtà tutto quello che noi assistenti, stagisti, neoassunti, vorremmo, è vedere finalmente sullo schermo la sintesi di tutto quello che un capo non dovrebbe mai essere per poter poi dire agli amici che non ci credono: vedi, con questa gente io ho (oppure, per i più fortunati,
ho avuto) a che fare!
La Miranda della Weisberger è un concentrato di cattiveria, cinismo e assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli altri, forse perché sempre vista dall’esterno, dal basso verso l’alto: il punto di vista della protagonista nella quale prima o poi tutti si trovano a riconoscersi. Miranda/Meryl Streep (o meglio quella dello
sceneggiatore del film), mostra fievoli, ma irritanti sprazzi di debolezza (si fa vedere con gli occhi rossi e in vestaglia dalla sua assistente, sorride?!?!) che obbligano in qualche modo a diventare indulgenti (o almeno a pensare di diventarlo) nei suoi confronti. Tutto ciò a discapito del film, che perde tono, restando si scorrevole e divertente, ma smarrendo in qualche modo quell’aura di paradossale veridicità che altri film, come la pasticciona protagonista de Il diario di Bridget Jones avevano.
Come già accennato, il film si traduce in realtà in un divertente viaggio all’interno della moda e rimane un’occasione mancata per descrivere le trappole di tale ambiente. Sembra che, di fronte all’ultimo moto di ribellione della protagonista (che nel libro rivolgeva un liberatorio “fuck you” al boss), prevalga la necessità di giustificare o far comprendere i meccanismi di tale ambiente e personalità. Forse, ma è una mia ipotesi, tutto ciò è dovuto all’inevitabile esigenza di non pestare i griffatissimi piedi delle case di moda o della moda in generale che al film hanno naturalmente contribuito. A mio giudizio nel rapporto accusa/ attentuanti a tale universo sono le seconde a prevalere: si pensi alla tirata di Miranda sulla genesi del colore ceruleo per i maglioni o alle parole di Nigel (chapeau naturalmente a
Stanley Tucci) sul perché Miranda sia un buon capo…
Nella sua demenzialità
Zoolander aveva fatto di meglio…

Ad ogni modo, resta un film piacevole, divertente, una buona commedia e soprattutto un’occasione per capire cos’è in e out nel nostro guardaroba (!), indicazioni per cui milioni di ragazze morirebbero….

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

ciao sono l'autore di Cinemozioni.com (e degli altri siti collegati), volevo ringraziarti per la tua partecipazione (con post e commenti) e mi auguro di continuare ad averti come frequentatrice/utilizzatrice! Se poi ti piace l'idea diffondila pure va bene?
Ma secondo te sarebbe da inserire anche una categoria sui serial televisivi, visto che ormai hanno un livello pari alle produzioni cinematografiche?
Se vuoi contattami pure qui: oxygenetic@tin.it
Ti aspetto!

p.s.: visto anche Emosuoni.com e Cambiapelle.com?

11:20 AM  

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