Monday, October 16, 2006

Nascita di un guru

Lasciato dalla fidanzata Kazuo entra a far parte di una setta fino a diventarne il nuovo guru.

Strano racconto, quello di Takeshi Kitano. La storia di questo sperduto ragazzo che inconsapevolmente diventa membro di un nuovo credo che venera un non precisato dio e che vede nei miracoli truccati qualcosa di assolutamente necessario per guadagnare proseliti lascia perplessi e divertiti. Kazuo si avvicina a questo mondo quasi per caso, per un colpo di testa e ne diventa il portavoce più autorevole (ma senza potere decisionale) rimanendo invischiato in una serie di illegalità che qualunque altro scrittore avrebbe denunciato.
Tempo fa lessi Underground. Racconto a più voci dell'attentato alla metropolitana di Tokyo di
Murakami Haruki. Il testo raccoglie le testimonianze di alcuni dei sopravvissuti all'attentato del 20 marzo 1995, quando una setta religiosa di Aum intossicò con il sarin le migliaia di pendolari che ogni giorno affollano i treni. Un'opera drammatica e vera.
Il testo di Kitano invece si sviluppa su tutt'altra linea, forse. Non è satira, non è denuncia, è forse uno sguardo disincantato e distratto (come il suo protagonista) su come le parole e la fede possano diventare arma, salvezza o fonte di reddito.
Protagonista nell'ombra è infatti Shiba, donnaiolo, ubriacone e violento, in realtà il vero ideatore della setta; colui che ne ha plasmato le regole (e prontamente le infrange) e ha creato il "guru". Come? Scoprendo che ogni setta, ogni religione più o meno grande, copia o fa riferimento ad un'altra, in una specie di macro ipertesto religioso. Eppure anche Shiba, nella sua perdizione, è alla ricerca di dio, della prova della sua esistenza, o meglio di un'ombra della sua esistenza. Egli, sembra spiegare, ma considerato il personaggio non ne sarei tanto sicura, ha peccato nell'attesa di una manifestazione di un castigo divino, prova intrinseca della sua presenza e quando finalmente questa punizione (ricercata) arriva, essa non sarà certo un motivo per fermare la sua folle vita.
Così, tra false guarigioni, yakuza, violenti e veri credenti (o creduloni) il libro scorre lasciandoci travolti, in balia di eventi che non possiamo controllare o capire, un po' come Kazuo, forse destinato a fare grandi cose, o forse soltanto un'altra pedina in un gioco più grande di lui.

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